martedì 4 dicembre 2018

ASSEMBLEA21 ADERISCE ALLA MANIFESTAZIONE CONTRO IL TAV E LE GRANDI OPERE INUTILI

Assemblea21 parteciperà alla manifestazione dell’8 dicembre, poichè tra i suoi motivi fondanti ha anche  l’opposizione alle opere che sottraggono risorse per le politiche a favore della popolazione e della salvaguardia del territorio.
La nostra città è stata investita da un’onda mediatica anomala e anormale che, a partire da una sola ora di mobilitazione il 10 novembre scorso, vorrebbe cancellare con un colpo di spugna quasi trent’anni di lotta alla Torino - Lione  e chi da anni costruisce opposizione a uno sviluppo capitalistico selvaggio fondato anche sullo sfruttamento del territorio. Si tratta di un progetto politico foriero di cattivi presagi per Torino e l’Amministrazione 5 Stelle cittadina si è fatta trovare impreparata, confusa e piena di contraddizioni, intenzionata più a cavalcarla l’onda No Tav che non a renderla  parte di un progetto di cambiamento della città.
E d’altro canto non ci aspettavamo altro: in questi due anni di amministrazione la Sindaca e la maggioranza in Consiglio Comunale 5 Stelle hanno continuato a gestire Torino come i loro predecessori del PD, anche se utilizzando il buffo hashtag #torinoriparte dimostrano uno sguardo sciovinista e superficiale sul popolo. La retorica del cambiamento e della lotta al “Sistema Torino” hanno lasciato spazio a un più quieto vivere, attento a non mettersi in contrapposizione proprio con quei poteri forti lobbistici (banche, costruttori e industriali) che Appendino in campagna elettorale attaccava ad ogni piè sospinto.
In questi ultimi due anni abbiamo continuato a subire i tagli alla spesa per i servizi ai cittadini e la  cementificazione del territorio urbano, il tutto in nome del pagamento del debito, confermato nella sua funzione di redistribuire le risorse dal basso verso l'alto. Siamo di fronte alla sconfitta dell’alternativa politica: e ciò che è accaduto a Torino si mostra in forma ancora più acuta a livello nazionale, dove assistiamo al mercimonio delle lotte sostenute dalle persone comuni, per cui al No Tav Torino - Lione, si contrappongono i Si Tav Terzo Valico, si TAP, Si trivellazioni, Si grandi navi (e la lista si allunga ogni giorno di più).
A questo punto è evidente che dobbiamo essere noi, persone comuni, a doverci fare carico di portare fino in fondo queste lotte, nell'intento di ottenere il distacco della nostra società dai modelli del capitalismo e del liberismo che la stanno dominando.

NON CI SONO GOVERNI AMICI: SONO LE DONNE E GLI UOMINI COMUNI CHE CAMBIANO IL MONDO

lunedì 3 dicembre 2018

LA PARTECIPAZIONE NELL'ERA APPENDINO

Tutte le porte chiuse oggi davanti alle famiglie in presidio sotto il Comune di Torino per protestare contro il cosiddetto Decreto Sicurezza (conosciuto meglio come Decreto Salvini), che velocizza le operazioni di sgombero delle abitazioni occupate a prescindere dalla condizioni economiche e personali e senza prima prevedere la ricerca di soluzioni per i casi di difficoltà e fragilità comprovate.

La consigliera Montalbano ha presentato una interpellanza per chiedere quali siano le intenzioni politiche del Comune di Torino sull'applicazione del decreto suddetto, ma il disinteresse delle forze politiche in Consiglio e dei rappresentanti istituzionali presenti è stato totale: d'altro canto la Sindaca Appendino è ormai famosa per aver lanciato sulla propria pagina Facebook la moda social della diretta-ruspa per i rom, pratica che esprime un certo sprezzo verso i più poveri e disagiati. Eppure nel suo programma elettorale Appendino medesima si dichiarava pronta anche a utilizzare provvedimenti straordinari quali il blocco degli sfratti per affrontare l'emergenza sociale da essi provocata: le consuete parole al vento, visto che è di pochi giorni fa la notizia che attualmente  nella nostra città se ne eseguono in media 4 al giorno.

Il presidio per rompere il silenzio ha quindi deciso di interrompere brevemente, a singhiozzo, il traffico su via Milano: e a questo punto non si è fatta attendere la risposta della polizia già presente in forze, che ha chiesto rinforzi mentre la DiGoS in borghese minacciava i presenti con l'applicazione dello stesso Decreto Sicurezza, che prevede pene fino a 6 anni di reclusione  per il semplice blocco stradale.

L'ostinato silenzio della Sindaca e della Giunta sull'argomento oggetto dell'interrogazione non fa presagire nulla di buono nel futuro di un'Amministrazione il cui operato è già costellato di fallimentari scelte prese in completa continuità con le precedenti gestioni a guida PD:  eppure avevamo indicato al Comune come fosse possibile provare a recuperare risorse economiche semplicemente smettendo di pagare il debito aggiuntivo ai mutui causato dai derivati,  anche  illegittimo dal punto di vista legale ma soprattutto da quello sociale. Invece chi ora amministra l'ente per far cassa continua a svenderne le  proprietà e i servizi, tra cui ultimamente una importante quota di IREN e il complesso dell'ex istituto Cimarosa, attualmente struttura utilizzata per l'accoglienza delle famiglie sfrattate.

STOP DERIVATI

STOP SFRATTI E SGOMBERI