Assemblea21 parteciperà alla manifestazione dell’8 dicembre, poichè tra i suoi motivi fondanti ha anche l’opposizione alle opere che sottraggono risorse per le politiche a favore della
popolazione e della salvaguardia del territorio.
La nostra città è stata investita da un’onda mediatica anomala e
anormale che, a partire da una sola ora di mobilitazione il 10 novembre scorso, vorrebbe cancellare con un colpo di spugna quasi trent’anni di lotta alla Torino - Lione e chi da anni costruisce opposizione a uno
sviluppo capitalistico selvaggio fondato anche sullo sfruttamento
del territorio. Si tratta di un progetto politico foriero di cattivi presagi per Torino e
l’Amministrazione 5 Stelle cittadina si è fatta trovare impreparata,
confusa e piena di contraddizioni, intenzionata più a cavalcarla l’onda No Tav
che non a renderla parte di un progetto di cambiamento della città.
E d’altro canto non ci aspettavamo altro: in questi due anni di
amministrazione la Sindaca e la maggioranza in Consiglio Comunale 5 Stelle hanno continuato a gestire Torino come i
loro predecessori del PD, anche se utilizzando il buffo hashtag #torinoriparte dimostrano uno sguardo sciovinista
e superficiale sul popolo. La retorica del cambiamento e della lotta al “Sistema Torino” hanno lasciato
spazio a un più quieto vivere, attento a non mettersi in
contrapposizione proprio con quei poteri forti lobbistici (banche,
costruttori e industriali) che Appendino in campagna elettorale
attaccava ad ogni piè sospinto.
In questi ultimi due anni abbiamo continuato a subire i tagli alla spesa per i servizi ai cittadini e la cementificazione del territorio urbano, il tutto in nome del pagamento del debito, confermato nella sua funzione di redistribuire le risorse dal basso verso l'alto. Siamo di fronte alla sconfitta dell’alternativa politica: e ciò che è
accaduto a Torino si mostra in forma ancora più acuta a livello
nazionale, dove assistiamo al mercimonio delle lotte sostenute dalle persone
comuni, per cui al No Tav Torino - Lione, si contrappongono i Si Tav Terzo Valico, si TAP,
Si trivellazioni, Si grandi navi (e la lista si allunga ogni giorno di
più).
A questo punto è evidente che dobbiamo essere noi, persone comuni, a doverci fare carico di portare fino in fondo queste lotte, nell'intento di ottenere il distacco della nostra società dai modelli del capitalismo e del liberismo che la stanno dominando.
NON CI SONO GOVERNI AMICI: SONO LE DONNE E GLI UOMINI COMUNI CHE CAMBIANO IL MONDO
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