sabato 25 aprile 2020

Restiamosvegl* - Riunione in videoconferenza lunedì 27 aprile ore 21


lunedì 27 aprile alle ore 21
riunione di Assemblea21 in videoconferenza 

utilizzando una piattaforma su web  gratuita e libera, accessibile da pc, tablet o smartphone.
Per connettersi è necessario  inviare, entro le 20 di lunedì 27,  una mail con oggetto PARTECIPAZIONE ASSEMBLEA 27.4 all'indirizzo assemblea21gen@gmail.com: allo stesso indirizzo da cui si è inviato il messaggio sempre lunedì 27 alle 21 si riceverà una mail con il link  cliccando sul quali si attiva il collegamento alla piattaforma on line, che non richiede registrazione.

Si discuterà di:

1. situazione sanitaria e sociale  cittadina in seguito all'epidemia COVID-19 e provvedimenti a livello nazionale e locale che stanno per essere messi in atto dalle autorità per la cosiddetta Fase2: analisi e proposte di iniziativa

2. aggiornamenti sulla discussione e sui provvedimenti comunali per fronteggiare la conseguenze economiche della crisi sul reddito delle persone e sulle casse dell'ente


Per partecipare

- Collegarsi da computer è piu' semplice, non bisogna installare niente. Se si usa Chrome viene chiesta l'installazione di una estensione, ma non e' necessario farlo

- Da smartphone e tablet è necessario invece installare una app: cliccando sul link ricevuto si viene rinviati in una pagina del browser che offre due possibilità:
1. scaricamento dell'app Jitsi Meet, dopo la cui installazione una volta aperta servira' solamente incollare il link di cui sopra
2. se l'app è già installata, avvio automatico dell'app e della connessione cliccando sul link 'Continua verso l'app - Continue to the app'

Una volta entrati nella pagina della riunione

- utilizzare possibilmente auricolari o cuffie 

- identificarsi con un nome inserendolo nel riquadro che appare attivando  la funzione chat dal pulsante a forma di fumetto

- dopo le presentazioni iniziali disabilitare il video/webcam (pulsante con icona a forma di cinepresa), lo streaming video consuma molta banda e peggiora la connessione e disabilitare il microfono se non si sta parlando (pulsante con icona a forma di microfono), per non introdurre rumori di fondo 

- utilizzare la chat per commentare o dare informazioni durante gli interventi e chiedere di intervenire; per intervenire si puo' anche utilizzare la funzione apposita che si attiva con l'icona a forma di mano 

- se per caso qualcosa non funziona provare ad aggiornare la pagina

In caso siano necessarie ulteriori informazioni prima della riunione o per problemi al momento della connessione, è possibile scrivere a questo indirizzo e verrà fornita assistenza.


venerdì 17 aprile 2020

Restiamosvegl* - Riunione in videoconferenza lunedì 20 aprile ore 21

Lunedì 20 aprile alle ore 21
riunione di Assemblea21 in videoconferenza 

utilizzando una piattaforma su web  gratuita e libera, accessibile da pc, tablet o smartphone.
Chi vuole partecipare puo' scrivere da subito una mail all'indirizzo assemblea21gen@gmail.com scrivendo nell'oggetto PARTECIPAZIONE RIUNIONE LUNEDI' 20 e riceverà le indicazioni per accedere alla piattaforma e alla riunione. 

#restiamosvegl* La cittadinanza vittima delle solite false promesse pentastellate?

#restiamosvegl*

La cittadinanza vittima delle solite false promesse pentastellate?

In attesa di un report pubblico di Cavallerizza Irreale sull'assemblea virtuale del 14 aprile, il prof. Ugo Mattei svicola su Pressenza il 16/4 (non è un po' contraddittorio condannare Amazon e raccontare su Byoblu gli acquisti personali su Amazon?) e il prof. Guido Montanari su Repubblica il 15/4 (una agitatissima difesa dello spazio pubblico leggermente(!) in contrasto con l'operato da Vicesindaco e Assessore all’Urbanistica: la benedizione del Palavolley sul prato libero di Parella è solo un esempio....).
Interviste che purtroppo non ci permettono di conoscere la situazione attuale e REALE della Cavallerizza, e quasi ci obbligano a rifugiarci nelle braccia poco accoglienti delle indiscrezioni.
Se perlomeno la comunità creativa di Cavallerizza pare finalmente aver capito che forse non è stata una brillante idea la firma in Prefettura del verbale d'intesa per lo sgombero, con l'aggravante di aver condannato le voci contrarie, cassandre ma non mute come quelle del prof. Montanari (Tomaso, quello veramente di sinistra), pare sia definitiva la rottura tra il Comitato di Scopo e l'assessore Iaria.
Cosa ne sarà dell’attuazione del Regolamento sui Beni Comuni urbani? Sì, quello fortemente contestato da A21 e dal Coordinamento Beni Comuni che lo hanno definito una "privatizzazione mascherata", ma invece fortemente difeso dalla comunità creativa e dalla maggioranza pentastellata?
E che dire delle false promesse, ora denunciate dalla stessa comunità creativa attraverso un comunicato sul Salone delle Guardie perché il Comune non è ancora intervenuto e perché il promesso aiuto agli occupanti in emergenza abitativa ha fatto acqua da tutte le parti?
Le indiscrezioni ci dicono che il PurA, il progetto di riqualificazione alternativo proposto dalla comunità creativa all'assessore Iaria, sia stato bocciato definitivamente dalla Compagnia di San Paolo, quindi è lecito chiedersi: quale sarà il destino della Cavallerizza?

mercoledì 15 aprile 2020

#restiamosvegli* IL TABÙ DEL DEBITO ILLEGITTIMO RESISTE AD OGNI CRISI




IL TABÙ DEL DEBITO ILLEGITTIMO RESISTE AD OGNI CRISI

Oggi in Commissione consiliare del Comune di Torino si discute una mozione che chiede la sospensione per due anni dei mutui della Città.

Queste sono le recenti iniziative di rinegoziazione dei mutui degli enti locali per sostenerli nella crisi in atto:

• CASSA DEPOSITI E PRESTITI rinegozia i prestiti degli Enti Locali: in realtà si tratta di una sospensione del pagamento della quota capitale per il 2020 (comunicato del 2 aprile)
• MEF: Il Decreto Cura Italia prevede la sospensione della quota capitale dei mutui degli Enti Locali sottoscritti con il Ministero dell'Economia e delle Finanze (ex mutui CDP), in scadenza nel 2020; il pagamento è differito all'anno successivo (art 112, DL 17 marzo 2020 n 18)
• BANCHE: ANCI, UPI ed ABI il 6 aprile hanno stipulato un Accordo quadro contenente le linee guida in base alle quali le banche potranno procedere alla sospensione della quota capitale delle rate in scadenza nel 2020 dei mutui erogati in favore degli Enti Locali, con allungamento di un anno del periodo di ammortamento. L'adesione delle banche è volontaria…

Tutti interventi “emergenziali” e di sospensione. In un dialogo tra la Laura Castelli (sottosegretaria del Mef) e Chiara Appendino, postato su fb l’11 aprile, la sindaca ha manifestato soddisfazione per queste misure. Sui derivati, contratti speculativi che sottraggono 16 milioni di euro all’anno alla città, neanche una parola. Nessuna reazione ovviamente alla lettera aperta di Assemblea21 che chiede di seguire l’esempio di De Magistris, che ha osato parlare di cancellazione del debito illegittimo.
Nessun approfondimento poi sul Milleproroghe (Dl 162/2019), per capire se potrebbe esserci una corretta applicazione dell’articolo 39 (accollo dei mutui degli Enti Locali da parte dello Stato, che potrebbe ottenere tassi più bassi) che potrebbe portare ad un effettiva e consistente riduzione delle passività degli Enti Locali

Link ai documenti:
https://www.abi.it/DOC_Info/Accordi%20e%20convenzioni%20Covid/accordo_mutui%20enti%20locali%20con%20firme.pdf
https://cdp.it/resources/cms/documents/Comunicato%20n.28%20del%2002%2004%202020_Misure-Covid19.pdf
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/02/29/20A01353/sg

martedì 14 aprile 2020

#restiamosvegl* Il servizio sanitario più bello del mondo?


Pensavamo di essere nel Paese più bello del mondo con il servizio sanitario più bello del mondo. Forse lo eravamo veramente, tempo fa. Qualcuno pensava che bastasse una polizza o un fondo integrativo. Falso. La propria salute dipende strettamente da quella degli altri e dall'ambiente. Fallimentare il concetto privatistico di salute. Ricordiamoci quello che i Costituenti, memori della spagnola, avevano scritto (art. 32): "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività."
Dobbiamo ripartire dalla Costituzione, da ciò che è vero oggi più che mai. Al più presto.

                                                                     (dott. Giorgio Cavallero, medico - Anaao-Assomed)


venerdì 10 aprile 2020

#restiamosvegl* Lettera alla Sindaca: "Facciamo come Napoli?"

#restiamosvegl*

Facciamo come Napoli?

Sindaca Appendino,

ci è capitato di leggere di recente un'intervista al suo collega sindaco della città di Napoli e chiediamo perché la nostra città, che è una delle più indebitate d'Italia, non possa fare come Napoli chiedendo a gran voce LA CANCELLAZIONE DEL DEBITO

Come?
Alcuni suggerimenti che facciamo da semplici, ma sempre vigili, cittadini e cittadine:
-con l’immediata sospensione del pagamento degli interessi sul debito che ci costano ben 116milioni di euro all’anno (dal rendiconto 2019);
- con la moratoria su quella vergogna di nome “derivati” per la parte che genera perdite, circa 132milioni di euro (dal rendiconto 2019);
- con la richiesta dell’immediata sospensione dei vincoli derivanti dagli obiettivi di finanza pubblica, a maggior ragione in questo momento drammatico quando i comuni arrivano all’epidemia sfiancati da decenni di politiche liberiste che nel nome del debito ne hanno drenato i bilanci e le risorse.

Ci proviamo?
Magari creando alleanze con gli altri sindaci di città indebitate al par nostro in modo da fare fronte comune e acquisire maggiore forza nella contrattazione con le banche.

Sindaca Appendino, è troppo chiedere a Lei e alla sua Giunta un atto di coraggio che potrebbe far rinascere un po’ di fiducia nelle istituzioni da parte della cittadinanza?
Il coraggio è Madre, come scriveva Brecht. Serve un po' di coraggio e la solidarietà al sindaco di Napoli.

La salutiamo cordialmente e le proponiamo la breve intervista con il sindaco De Magistris
(https://www.vesuviolive.it/…/333626-de-magistris-debito-co…/)


De Magistris: “Il Governo abbia coraggio e cancelli i debiti dei Comuni”
Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris rivolge un forte appello al Governo, chiedendo di cancellare il debito dei Comuni.
Il primo cittadino è intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss Italia, soffermandosi in particolare su alcune conseguenze determinate dall’emergenza Coronavirus.
“Conte ora giustamente si sta accorgendo di quanto asfissianti siano i vincoli dell’Europa.
Noi dal basso, interpretando i bisogni dei nostri cittadini, sono anni che diciamo che con questi vincoli, con il debito pesante e con lacci e lacciuoli non si va avanti.”
“Si deve cancellare il debito dei Comuni“, afferma de Magistris.
Il sindaco ribadisce la necessità di una risposta immediata del Governo a una situazione ormai insostenibile. “In questa circostanza il tempo è fattore determinante, perché i Comuni sono i baluardi della tenuta democratica del Paese e sono rimasti a mani nude.

martedì 7 aprile 2020

#restiamosvegl* BUONI SPESA IN TRANSITO AL BINARIO…

#restiamosvegl* 

I finanziamenti dell’anticipo del fondo di solidarietà comunale passano a Torino come un treno in corsa. Se la rapidità è lodabile, un po’ meno lo sono le scelte e dell’amministrazione su come supportare le persone più bisognose durante questa emergenza. Nel giro di due giorni sono state accolte 11 mila delle 19.567 mila domande ricevute (dato aggiornato a domenica sera): chi non è sul treno, rimane in banchina.
Esistono tre ordini di problemi legati alla distribuzione dei buoni spesa a Torino:
Innanzitutto, i problemi legati ai criteri e alle categorie escluse:
Il criterio della residenza scelto dal Comune non tiene conto di alcune categorie di persone (ad esempio chi si trova senza fissa dimora o chi, come molt* studenti, ha solo il domicilio a Torino). Per quanto riguarda i nuclei familiari che a causa del blocco degli spostamenti sono attualmente divisi tra residenza e domicilio bisognerebbe dare la possibilità di inoltrare domande di accesso agli aiuti in ogni località si trovino i membri della famiglia, con specifiche voci che inquadrino questa casistica.
In secondo luogo esiste il problema cruciale dell’insufficienza di finanziamento per rispondere a tutte le situazioni di necessità.
Questi 4,3 miliardi + 400 milioni che sono stati anticipati dallo stato sono assolutamente necessari ma purtroppo rappresentano ancora una goccia nel mare! Il finanziamento è una tantum e non si tratta di un extra, bensì di una semplice anticipazione finalizzata a dare risposta immediata a situazioni di urgente bisogno. È evidente però che, non sapendo quanto durerà l’emergenza e considerando anche che l’emergenza sociale sarà probabilmente molto più lunga, questi soldi non basteranno assolutamente!
Le amministrazioni locali hanno la responsabilità di prendere posizioni decise, al fine di scuotere gli altri Comuni e lo Stato dall’illusione di poter attraversare l’emergenza senza intaccare gli equilibri di bilancio. La scelta del Comune di Torino di utilizzare altri 663 mila euro dal Fondo di riserva dà delle speranze in questo senso. Ma occorre spingere per decisioni più coraggiose! Ecco ciò che si può proporre:
- La sospensione immediata del rimborso dei mutui del Comune di Torino;
- Lo stop dei pagamenti legati ai derivati (anche quest’anno, come nei tre passati, saremo probabilmente nell’ordine dei 15 milioni di euro);
- Lo sblocco dei fondi accantonati del Comune (abbiamo ad esempio il Fondo per Crediti di Dubbia Esigibilità che ammonta a ben € 661 milioni, poco movimentati quindi utilizzabili; il Fondo contenzioso che ammonta a quasi 42 mila euro; oppure Fondo Perdite Società Partecipate di 277 mila euro). L’utilizzo di questo denaro implica l’infrangere di norme nazionali che sono state concepite per allontanare, in situazioni normali, lo spettro dell’indebitamento degli Enti Locali. Anche senza emergenza sanitaria queste regole portano con sé le contraddizioni più crudeli, oggi l’imperativo morale e politico di infrangere i vincoli di bilancio deve imporsi in tutta la sua evidenza! Benché recalcitrante, abbiamo visto l’unione europea decidere a favore dell’esclusione delle spese legate all’epidemia dal calcolo del deficit strutturale. Tuttavia, in Italia il livello locale beneficia in maniera ancora esigua e a dir poco insufficiente di questo allentamento.
Infine, esiste un ultimo problema che riguarda il come assegnare questo aiuto dei buoni spesa ai nuclei in stato di maggiore necessità.
È stato importante cercare di assegnare i buoni in maniera rapida, evitando anche un eccessivo aggravio burocratico alle persone. L’autocertificazione, a questo proposito, è una scelta inevitabile. Peccato che l’aspettativa legata all'arrivo di questi fondi, sommata all'efficacia ancora molto scarsa di altri dispositivi di aiuto come la distribuzione di alimenti tramite associazioni del terzo settore, abbia portato ad un elevatissimo numero di richiese di buoni spesa i quali saranno quindi assegnati di fatto con la logica di chi primo arriva… Una tale distribuzione deve essere sottoposta ad aggiustamenti perché è evidente che tante persone che non hanno avuto accesso alla rete o che non sono state celeri nell'inoltro della domanda si ritroveranno dispersi in una classifica lunghissima.
Nell'eventualità caldamente invocata di vedere lo sblocco di ulteriori finanziamenti, è utile che il Comune si muova già per stabilire qualche correzione: magari istituendo (e mettendo una fasciazione) dei tetti massimi posti ai depositi bancari e postali come è stato fatto in altre città; magari chiedendo ai richiedenti di autocertificare le entrate su cui possono contare attualmente e le spese incomprimibili legate a necessità non differibili,…
Trovare una soluzione ottimale è impossibile ma non si può rinunciare a tentare di tenere conto di situazioni in cui alcune famiglie devono utilizzare la macchina per recarsi al lavoro e quindi pagare la benzina, oppure pagare un abbonamento internet o le ricariche telefoniche per permettere ai ragazzi di seguire le lezioni a distanza, pagare un’assistenza al proprio genitore non autosufficiente e così via…

venerdì 3 aprile 2020

#restiamosvegl* Di cosa parliamo quando parliamo di buoni spesa (ovvero Torino vs resto d'Italia)

L'ordinanza della Protezione Civile prevede che dall'erogazione vengano esclusi (in prima battuta?) i beneficiari di altri sostegni pubblici: Reddito di Cittadinanza, Pensione di Cittadinanza, REI, etc.

Il Comune di Roma sceglie la via "anarchica" prevedendo la concessione del buono spesa anche ai percettori di RdC; nel modulo di richiesta è stata inserita la possibilità di dichiarare l'importo del sussidio percepito. Nel Comune di Parma il bonus potrà essere esteso anche ai percettori di sostegni pubblici con precedenza per i percettori di importi più bassi.
La modalità scelta per l'erogazione dall'amministrazione torinese, presenta diverse criticità e mancanze che non sono riscontrabili in altre realtà: a Bologna la richiesta potrà essere fatta dai cittadini residenti o domiciliati. A Torino vale solo per i residenti.

Sempre a Bologna viene specificato che saranno esclusi coloro che alla data del 31 marzo disponevano di depositi bancari o postali di importo complessivo superiore a 10 mila euro. A Firenze il patrimonio mobiliare non può superare i 12 mila euro. A Torino non è prevista nessuna soglia per il reddito del richiedente.

A Milano è prevista la consegna a domicilio del bonus spesa (annuncio a mezzo stampa del Sindaco Sala), a Torino no. A Napoli sono inclusi i richiedenti asilo e chi ha fatto richiesta di protezione internazionale, inoltre esiste la possibilità di inserire una residenza di prossimità, una significativa apertura anche per i senza fissa dimora. A Torino sarà sufficiente avere la residenza in via della Casa Comunale?

A Roma è possibile inoltrare la richiesta se si è impossibilitat* a raggiungere la propria residenza. A Torino, no. Evidentemente, per l'amministrazione torinese, gli studenti fuori sede che per il momento non possono neppure godere di un contributo per l'affitto, non sono meritevoli di considerazione.