1) i cittadini non possono scegliere tra voucher o paniere perché "Torino Solidale" è un modello di welfare avanzato (secondo Appendino) quindi deciderà per te.
2) Il buono spesa è discriminatorio perché la richiesta è permessa solo ai residenti.
E’ avviato in Senato l’esame della Legge finanziaria 2021. Il Direttore generale della Programmazione del Ministero della Sanità Andrea Urbani ha illustrato il 21 ottobre scorso alla Commissione Sanità del Senato un succinto documento contenente le linee guida ministeriali per la riforma della medicina del territorio.
Pomposamente intitolato “Potenziamento e riqualificazione della medicina territoriale” il documento di 4 (diconsi quattro) pagine, promette 10 miliardi di investimenti, 1,5 dei quali destinati alle RSA dove il dramma della pandemia Covid è stato più devastante per la disorganizzazione delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie e la mancanza di personale.
Invece di favorire le cure domiciliari, il Ministero della Sanità ha però abolito contributi e assegni di cura destinati a malati cronici non autosufficienti adulti e anziani per aiutarli ad affrontare le spese delle cure a domicilio – in alternativa al ricovero - quando la famiglia è disponibile con l’aiuto di terze persone.
Un’altra violazione del diritto alla sanità pubblica e della particolare tutela dovuta ad esseri umani indifesi, dei quali vanno rispettate la dignità e le personali esigenze.
Per bloccare l'abolizione di contributi e assegni di cura per l'assistenza domiciliare di malati cronici e anziani, se condividete inviate una mail con il seguente oggetto e testo ai membri della Commissione Igiene e Sanità del Senato (gli indirizzi sono riportati sotto il testo):
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No all'abolizione di contributi e assegni di cura per l'assistenza domiciliare di malati cronici e anziani
Onorevoli senatori e senatrici
vi chiedo di respingere la proposta che vi ha presentato il 20 ottobre u.s. il Direttore generale del Ministero della Salute, che abolisce i contributi forfettari e assegni di cura a carico della sanità per i malati cronici non autosufficienti adulti e anziani, a sostegno dei maggiori oneri che devono affrontare per poter essere curati a domicilio (in alternativa al ricovero) nei casi in cui possono contare sulla disponibilità volontaria di congiunti o sull’aiuto di terze persone valutate idonee dalla commissione preposta dell’ASL.
Le cure dei malati cronici non autosufficienti devono rientrare nella competenza della Sanità e delle relative risorse, per garantire i diritti sanciti per tutti i malati, compresi quelli cronici e non autosufficienti, dall’art.1 e segg. della legge 833/1978, che vieta ogni discriminazione.
luogo e data nome e cognome
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la mail va inviata ai seguenti indirizzi (facendo copia di tutto e incollandolo nel campo 'A'):
annamaria.parente@senato.it, paola.boldrini@senato.it, mariacristina.cantu@senato.it, giovanni.endrizzi@senato.it, francesco.zaffini@senato.it, paola.binetti@senato.it, caterina.bini@senato.it, segreteria.castellone@senato.it, elena.cattaneo@senato.it, luigi.dimarzio@senato.it, carlo.doria@senato.it, davide.faraone@senato.it, sonia.fregolent@senato.it, vanna.iori@senato.it,michelina.lunesu@senato.it,raffaella.marin@senato.it, gaspare.marinello@senato.it, raffaele.mautone@senato.it, elisa.pirro@senato.it, giuseppe.pisani@senato.it, matteo.richetti@senato.it, maria.rizzotti@senato.it, marco.siclari@senato.it, laura.stabile@senato.it, segreteriaministro@sanita.it
Nello specifico si osserva che il provvedimento del Ministero della salute:
1. per quanto riguarda le prestazioni domiciliari, prevede un incremento dell’Adi (assistenza domiciliare integrata), che – com’è noto alle associazioni che seguono i casi individuali – è certamente utile, ma del tutto insufficiente per i malati cronici non autosufficienti. L’Adi prevede infatti l’attivazione a discrezione del medico di medicina generale del paziente esclusivamente di interventi professionali come il passaggio periodico del medico, o dell’infermiere per le medicazioni. Si tratta di interventi limitatissimi (qualche ora alla settimana al massimo), limitati nel tempo e che non prevedono assolutamente attività tutelari (nutrizione, idratazione, mobilizzazione… del malato).
Le associazioni, come noi, che seguono concretamente i casi individuali dei malati non autosufficienti e, a maggior ragione, le famiglie stesse che hanno un loro caro in questa drammatica situazione, sanno che in questi casi oltre alle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie domiciliari, sono indispensabili ulteriori prestazioni per garantire la loro sopravvivenza, tenuto conto che hanno esigenze indifferibili, necessitano di sorveglianza 24 ore su 24 e sono totalmente dipendenti dall’aiuto di terzi per le funzioni vitali (igiene personale, assunzione terapie, mobilizzazione, alimentazione, idratazione…).
A fronte di questa condizione di bisogno sanitario, il documento presentato il 20 ottobre u.s. alla Commissione Igiene e sanità del Senato, dal Direttore generale del Ministero della salute, non prevede né contributi forfettari, né assegni di cura a carico della sanità per i malati cronici non autosufficienti adulti e anziani, a sostegno dei maggiori oneri che devono affrontare per poter essere curati a domicilio (in alternativa al ricovero) nei casi in cui possono contare sulla disponibilità volontaria di congiunti o sull’aiuto di terze persone valutate idonee dalla commissione preposta dell’asl;
2. in riferimento alle Rsa è lontano dalla riforma radicale dell’organizzazione delle cure che tutti noi chiediamo; benché sia ormai emersa e riconosciuta la totale disorganizzazione delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie e la carenza degli standard del personale di ogni professionalità, gli interventi proposti riguardano solo aggiustamenti strutturali e telemedicina. Nulla viene proposto per quanto concerne la riorganizzazione delle cure e l’implementazione conseguente degli standard del personale;
3. prevede ospedali di comunità con la missione di decongestionare gli ospedali dai ricoveri attraverso il pronto soccorso. Invito a leggere al riguardo quanto riferisce il “Quotidiano sanità”, perché si prevedono degenze brevi (15-20 giorni) che «hanno lo scopo di facilitare le dimissioni fornendo alle famiglie e ai servizi territoriali il tempo necessario per organizzarsi» e si precisa che «i suddetti posti letto sono dedicati a soggetti che necessitano di assistenza infermieristica continuativa e assistenza medica programmata». L’esperienza che abbiamo già sperimentato sono gli ospedali di comunità della Regione Veneto, che in contrasto con le norme vigenti (vedi ad esempio l’articolo 30 del dpcm 12 gennaio 2017) applicano richieste di pagamento, se si superano i termini di ricovero prestabiliti a tavolino. Esperienze analoghe si ritrovano nelle case di cura utilizzate per le cure intermedie di lungodegenza e riabilitazione, nonché nelle Rsa dell’Umbria e della Toscana, che dimettono i malati non autosufficienti al termine dei percorsi di cura predefiniti (o chiedono il pagamento della retta privata a loro carico), salvo che i congiunti siano informati e utilizzino l’opposizione alle dimissioni con richiesta di continuità terapeutica. In Lombardia stiamo seguendo la situazione di una donna di 50 anni, in stato di minima coscienza, che sarebbe stata dimessa a totale carico dei congiunti se i genitori non avessero ricevute le informazioni sui diritti della paziente. Ricordo che con le associazioni Diana (Verona), Umana (Perugia), Senza limiti (Milano), Associazione promozione sociale (Torino) abbiamo contestato i tempi di durata dei ricoveri scritti a tavolino con ricorso al Consiglio di Stato; la sentenza 1858/2019 – pur negativa per tutti gli altri aspetti sollevati – ha comunque riconosciuto che «non è cogente», cioè non trova fondamento alcuno nella legge e perciò è illegittimo, il periodo di ricovero prefissato. Infatti, il malato cronico non autosufficiente ha diritto – come tutti – alla continuità terapeutica fino alla presa in carico dell’Asl di residenza (articolo 1 e 2, legge 833/1978), per cui non si possono stabilire tempi di degenza a priori.
SABATO 24 OTTOBRE ore 9,30
Assemblea21 torna nei mercati per proseguire l'inchiesta sui problemi di quartieri e periferie torinesi. I mesi del blocco hanno dimostrato come vivibilità, socialità e servizi di prossimità siano fondamentali per avere la sicurezza di una vita dignitosa. Vogliamo quindi capire se l'attuale strutturazione dei quartieri della nostra città abbia costituito un sostegno o un problema per le/i cittadinie/i.
Sono invitati al presidio movimenti, comitati, realtà sociali e tutti gli e le abitanti che vogliono condividere i loro problemi e partecipare alle scelte sulla propria città: il nostro banchetto è a disposizione (per info: assemblea21gen@gmail.com)
Al banchetto sarà possibile compilare un questionario relativo alle condizioni del quartiere.
Per dettagli sulle restanti date, sull'iniziativa e sul questionario:
https://assemblea21.blogspot.com/2020/09/sabato-129-mercato-corso-spezia-riparte.html
Riunione pubblica di Assemblea21
lunedì 19 ottobre alle ore 21
presso il CSOA Gabrio,
via Millio 42 Torino
per discutere l'organizzazione
delle prossime iniziative
Per consentirne lo svolgimento in sicurezza, queste sono le regole anti contagio adottate dall'assemblea del CSOA Gabrio che andranno rispettate:
*) All'interno del Gabrio saranno presenti gel sanificanti: ti invitiamo ad utilizzarli
*) In caso di iniziative in spazi chiusi ti invitiamo ad indossare la tua mascherina e consigliamo di aprire le finestre e/o porte per areare i locali
*) Ti invitiamo a mantenere una distanza di sicurezza di almeno 1 m. in presenza di altre persone
*) Ti invitiamo a fumare all'aperto
Facciamo seguito alla riunione del 24 settembre scorso, durante la quale era stata proposta la realizzazione di iniziative a sostegno delle osservazioni alla Revisione del Piano Regolatore preparate dai soggetti presenti e contro la politica di gestione della città che sottintende il progetto presentato dal Comune, per invitarvi a una seconda riunione, questa volta di tipo più organizzativo,
giovedì 15 ottobre alle 21 presso il CSOA Gabrio in via Millio 42 Torino.
Proponiamo che la discussione riguardi l'organizzazione di iniziative pubbliche convocate congiuntamente dai soggetti presenti che saranno d'accordo nel realizzarle in quella modalità, una delle quali da tenersi già entro la fine di ottobre in modo da ridurre la possibilità di incorrere in limitazioni alle possibilità di organizzare iniziative collettive maggiori di quelle attualmente in vigore. Queste iniziative proponiamo che siano almeno due, di cui:
Ovviamente durante la riunione possono essere proposte altre attività da realizzare nel periodo che intercorre con la seduta del Consiglio Comunale che poi approverà la revisione del Piano Regolatore.
Dati i tempi ormai ristretti per organizzare la prima iniziativa, si rende necessario che giovedì 15 ottobre venga già presa una decisione relativamente alla data, alla modalità di convocazione e al tipo di iniziativa, oltreché a un eventuale titolo o slogan con cui presentarla, in modo da poter procedere poi da subito a mettere in atto quanto necessario suddividendo i compiti organizzativi tra i soggetti promotori e chi di altri disponibile.
Vi aspettiamo quindi tutte e tutti giovedì 15 ottobre prossimo.
Per consentirne lo svolgimento in sicurezza, la riunione si terrà nel salone al piano terreno. Qui sotto sono riportate le regole anti contagio adottate dall'assemblea del CSOA Gabrio che quindi andranno rispettate:
*) All'interno del Gabrio saranno presenti gel sanificanti: ti invitiamo ad utilizzarli
*) In caso di iniziative in spazi chiusi ti invitiamo ad indossare la tua mascherina e consigliamo di aprire le finestre e/o porte per areare i locali
*) Ti invitiamo a mantenere una distanza di sicurezza di almeno 1 m. in presenza di altre persone
*) Ti invitiamo a fumare all'aperto
Assemblea21 torna nei mercati per proseguire l'inchiesta sui problemi di quartieri e periferie torinesi. Questi mesi di blocco hanno dimostrato come vivibilità, socialità e servizi di prossimità siano fondamentali per avere la sicurezza di una vita dignitosa.
Vogliamo quindi capire se l'attuale strutturazione dei quartieri della nostra città abbia costituito un sostegno o un problema per le/i cittadinie/i.
Sono invitati al presidio movimenti, comitati, realtà sociali e tutti gli e le abitanti che vogliono condividere i loro problemi e partecipare alle scelte sulla propria città: il nostro banchetto è a disposizione (per info: assemblea21gen@gmail.com)
Al banchetto collocato in ogni mercato sarà possibile compilare un questionario relativo alle condizioni del proprio quartiere.
Per dettagli sulle restanti date, sull'iniziativa e sul questionario: https://assemblea21.blogspot.com/2020/09/sabato-129-mercato-corso-spezia-riparte.html
Martedì 6 ottobre 2020 alle ore 17,30 è convocata in videoconferenza la riunione congiunta delle Commissioni IV delle Circoscrizioni 1 e 8, alla presenza dell'Assessore all'Urbanistica, per discutere ed esprimere il parere sulla proposta di revisione del Piano Regolatore approvata dal Consiglio Comunale, sulla quale fino al 15 ottobre prossimo e' possibile presentare osservazioni.
Nel territorio delle Circoscrizioni 1 e 8 è prevista dalla revisione del Piano Regolatore la costruzione del Parco della Salute, contro la quale Assemblea21 si e' gia' espressa con il documento SANITA', PRESENTIAMO IL CONTO - Cap. 2: La finanza di progetto e il nostro diritto alla salute e nel video Finanza di Progetto: i privati stiano fuori dalla sanità, mentre ATTAC e Potere al Popolo hanno già presentato al Comune, sempre contro la sua realizzazione, due osservazioni alla proposta di revisione:
ATTAC: https://www.attactorino.org/documenti/PRGTO/OSSERV_20200923_ATTAC_Torino.pdf, n. 10;
Potere al Popolo https://www.attactorino.org/documenti/PRGTO/OSSERV_20200925_PAP.pdf)
La seduta congiunta delle due commissioni si terrà nella stanza virtuale raggiungibile dal link https://comunetorino.webex.com/meet/C8
Riunione pubblica di Assemblea21
L’Assessore al Bilancio del Comune di Torino, nelle sedute del Consiglio Comunale del 14 e del 23 settembre, ha dimostrato di non voler proprio ridurre il debito di 3 miliardi di euro a carico di tutti i torinesi.
In tutto il mondo si contesta il “debito illegittimo” che ha portato alla crisi del 2008 e all’austerità che distrugge posti di lavoro, salari, diritto alla casa, alla salute, alla scuola
Assemblea21 sostiene da anni che gran parte del debito del Comune di Torino è artificioso, illegittimo, costruito dalle banche con operazioni finanziarie simili all’usura, dalle quali questa maggioranza può ma non si vuole liberare.
Lo dimostrano le carte che Assemblea21 è riuscita a far tirare fuori (facendo accesso agli atti, perchè il Comune non le ha mai pubblicate), da cui si ricava che i nostri Sindaci e Assessori, di prima e di adesso, hanno stipulato accordi e sottoscritto condizioni con le banche a danno dei torinesi ma non hanno mosso un dito per rimediare.
Sono anni che chiediamo all’Assessore al Bilancio e alla Sindaca di far valere almeno la Decisione della Commissione Europea contro le speculazioni delle banche sul tasso Euribor applicato ai mutui della Città, e quella recente della Corte di Cassazione italiana che dichiara illegittimi i contratti “derivati” non approvati dal Consiglio comunale. Ma tutte le scuse son buone per non agire: prima ti fanno sospirare le informazioni, poi ti fanno accedere a pochi atti, poi ammettono che forse c’è qualcosa che non va ma devono chiedere costosi pareri a consulenti esterni, poi ci ripensano: no, lo facciamo noi, ma scoprono che per alcuni contratti il Tribunale competente non è in Italia ma a Londra... Come la mettiamo ora che la Gran Bretagna non fa più parte della UE? Andiamo alle Nazioni Unite?
E intanto centinaia di milioni di euro continuano a pesare indebitamente sulle spalle dei torinesi: ecco l’alibi per la svendita del patrimonio pubblico e per la privatizzazione dei servizi.
Lunedì 14 settembre l’Assessore al Bilancio ha toccato l’assurdo: beh, sì, forse, possiamo cominciare a rinegoziare con le banche contratti Interest Rate Swaps in cui il Comune guadagna qualcosa: senza citare però quelli in cui la Città perde diversi milioni ogni anno (solo nel 2020 16.719.291 di euro).
La maggioranza 5 Stelle del Consiglio Comunale tace (sull'ordine del giorno relativo alla riduzione del peso del debito che grava sulla città, nel Consiglio di lunedì 14, non ha ritenuto di dedicare neanche un secondo alla discussione e ha respinto, in modo sbrigativo, l'atto), quindi acconsente e si rende corresponsabile di un grave danno erariale alla Città.
Assemblea21 non si rassegna: chiamerà in causa gli organismi pubblici di controllo sui conti del Comune, a partire dalla Corte dei Conti locale e nazionale, al Tribunale di Torino (sperando che non vi siano amici di Luca Palamara), agli appositi uffici del Ministero fino al Difensore Civico.
Ai cittadini il giudizio su questi Amministratori comunali, che ci avevano promesso il cambiamento!
Assemblea21 torna nei mercati per proseguire l'inchiesta sui problemi di quartieri e periferie torinesi. Questi mesi di blocco hanno dimostrato come vivibilità, socialità e servizi di prossimità siano fondamentali per avere la sicurezza di una vita dignitosa.
Vogliamo quindi capire se l'attuale strutturazione dei quartieri della nostra città abbia costituito un sostegno o un problema per le/i cittadinie/i.
Sono invitati al presidio movimenti, comitati, realtà sociali e tutti gli e le abitanti che vogliono condividere i loro problemi e partecipare alle scelte sulla propria città: il nostro banchetto è a disposizione (per info: assemblea21gen@gmail.com)
Al banchetto collocato in ogni mercato sarà possibile compilare un questionario relativo alle condizioni del proprio quartiere.
Per dettagli sulle restanti date, sull'iniziativa e sul questionario: https://assemblea21.blogspot.com/2020/09/sabato-129-mercato-corso-spezia-riparte.html
La revisione del Piano Regolatore di Torino decisa dal Consiglio Comunale dopo 25 anni dalla sua approvazione è attualmente nella fase della presentazione di osservazioni al progetto da parte dei soggetti interessati, che si conclude il 24 settembre. Chiunque puo' presentarne, ma i piu' interessati a farlo sono come al solito coloro che, singolarmente o rappresentati dalle associazioni di categoria (imprenditoriali, di professionisti, di commercianti, della finanza ecc) vogliono poter trarre profitto dalle modifiche alla struttura della città che la revisione comporterà. Poca o nessuna attenzione prestano costoro alle ricadute positive che invece ci dovrebbero essere sull'ambiente, sulla salute, sulla qualità della vita delle persone, aspetti ritenuti sacrificabili agli obiettivi di sfruttamento economico del territorio urbano.
Invece proprio su questo tipo di ricadute si e' concentrata l'attenzione di comitati, associazioni, gruppi spontanei e realtà sociali, che dopo aver verificato l'esistenza di grosse criticità e di condizioni inaccettabili già nel progetto di revisione elaborato dall'Amministrazione Comunale, interessata soprattutto all'aumento dei valori economici e a chi ne beneficia, si sono attivati per confrontarsi con i cittadini e le cittadine raccogliendo anche firme per sottoporre al Comune le proprie di osservazioni, destinate a essere valutate quindi all'interno del percorso politico e amministrativo di revisione che culminerà con il dibattito in Consiglio Comunale al cui termina verrà approvato il nuovo Piano Regolatore revisionato.
Per fare in modo che il lavoro svolto da ogni comitato o gruppo possa diventare patrimonio comune e contribuire a costituire un blocco di pressione e sorveglianza sul resto del percorso che la revisione deve ancora fare, per supportare quello che e' stato proposto ma anche per contrastare cosa di dannoso il progetto definitivo inevitabilmente conterrà, Assemblea21 ritiene indispensabile un confronto tra comitati, gruppi, associazioni, realtà e cittadine e cittadini che relativamente alla revisione del Piano hanno prodotto osservazioni, realizzato iniziative, discusso oppure che anche solamente ritengono esso sia una occasione da non perdere per ridiscutere l'assetto della città.
Con l'obiettivo inoltre di costruire nel breve periodo, prima della discussione in Consiglio Comunale, UNA INIZIATIVA PUBBLICA che porti all'attenzione cittadina quanto fatto dal basso per proporre nuove e migliori modi di strutturare la città e contrastare le spinte allo sfruttamento del suolo, alla chiusura dei servizi pubblici, alla disgregazione sociale che scelte urbanistiche volutamente generano quando sono dettate dalle logiche del profitto, superando il silenzio dei mezzi di informazione principali e la grave mancanza di attenzione da parte dell'Amministrazione comunale.
Con questi obiettivi, invitiamo pertanto tutte e tutti alla
riunione pubblica
giovedì 24 settembre alle ore 21
presso il CSOA Gabrio in via Millio 42 Torino
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Vogliamo quindi capire se l'attuale strutturazione dei quartieri della nostra città abbia costituito un sostegno o un problema per le/i cittadinie/i.
Assemblea21 ha sempre richiesto all'Amministrazione comunale di Torino di affrontare questioni concrete che possono invece davvero cambiare la nostra città: lavoro, ambiente, casa, salute e debito.
Assemblea21 è un'esperienza di movimento nata nel 2016 come rete di associazioni, sindacati di base, centri sociali e singoli cittadini con l'obiettivo di portare i problemi concreti della cittadinanza all'Amministrazione cittadina.
Da ormai 4 anni però i nostri appelli e proposte all'Amministrazione comunale sono inascoltati: pertanto abbiamo deciso di ritrovarci i sabati mattina nelle periferie della città per raccogliere le idee, ascoltare le problematiche e affrontarle insieme.
Sono invitati al presidio movimenti, comitati, realtà sociali e tutti gli abitanti che vogliono condividere i loro problemi e partecipare alle scelte della propria città: il nostro banchetto è a disposizione (per info: assemblea21gen@gmail.com)
Al banchetto collocato in ogni mercato sarà possibile compilare un questionario relativo alle condizioni del proprio quartiere.
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