venerdì 28 settembre 2018

Fuori dalla trappola del debito: riappropriarsi della ricchezza collettiva.

Pubblichiamo il comunicato stampa inviato dopo la commissione bilancio del comune di Torino del 3 settembre 2018
Fuori dalla trappola del debito: riappropriarsi della ricchezza collettiva.

Il 3 settembre si è svolta una nuova seduta della Commissione Bilancio del Comune di Torino sui contratti derivati.
L’Assessore competente, Sergio Rolando, ha comunicato che l’amministrazione intende svolgere un’analisi tecnico-legale dei derivati della città, con lo scopo di verificare l’esistenza nei contratti di condizioni squilibrate tra le parti che hanno danneggiato il Comune e di individuare le possibili azioni (negoziazione o giudizio) che potranno essere poste in essere per ridurre gli effetti negativi di questi strumenti finanziari sulla città. L’incarico verrà assegnato a un soggetto privato, attraverso un gara europea (il compenso ammonterà a circa 40.000 €). La Delibera di Giunta che dà avvio all’analisi verrà approvata nei prossimi giorni.
L’Assessore, su richiesta anche di alcuni consiglieri, ha riconosciuto la necessità di gestire la questione dei derivati anche attraverso un’azione politica, che dice di stare portando avanti (nell’ambito dell’ANCI) attraverso un dialogo con altri Comuni che vivono le stesse problematiche e ha aggiunto che, secondo lui, l’azione politica dovrebbe ricevere un impulso anche dal Governo nazionale, che però non ha ancora contattato.


Rolando ha aggiunto poi che sta contrattando con le banche (escludendo Dexia Crediop, bloccata perché sottoposta ad un piano di risoluzione!) anche sui mutui, per ridurne il peso sulla città.
Come abbiamo detto nel nostro intervento davanti alla Commissione, riteniamo che, riguardo ai derivati, l’iniziativa di tipo politico (da affiancare all’analisi tecnico-legale) sia imprescindibile. I derivati, strumenti altamente rischiosi piazzati dalle banche agli EELL negli anni 2000, non avrebbero dovuto proprio essere stipulati dal Comune. In più molti dei contratti torinesi sono stati strutturati in maniera sbilanciata a favore della banca, sia sul piano delle clausole (si pensi alla possibilità di recedere anticipatamente prevista solo per la banca) sia finanziario (i meccanismi di protezioni inseriti solo a favore delle banche e non anche del Comune spiega i consistenti saldi negativi per quest’ultimo e il fatto che lo scenario di tassi bassi di mercato degli ultimi anni abbia inciso negativamente soltanto sul Comune). Tra l’altro le banche controparti sono le stesse che hanno concesso i mutui o acquistato le obbligazioni cui il derivato è agganciato.
Vigileremo quindi sul rispetto degli impegni presi dall’amministrazione relativamente alle trattative con le banche, alla ricerca di alleanze con gli altri Comuni e a quella di un appoggio dal Governo nazionale. Riteniamo però che la moratoria cui si deve mirare debba riguardare tutto il saldo negativo a carico del Comune e non solo una parte. La città, per i derivati, fino ad oggi ha già regalato 90 milioni di euro alle banche. Almeno si eviti la perdita prevista per il futuro (quasi 150 milioni di euro).Riguardo all’analisi tecnico-legale che l’amministrazione sta per avviare, risulta assurdo che il Comune abbia deciso di spendere soldi per incaricare un soggetto privato, invece di chiedere un parere ed un aiuto ad enti pubblici, come la Corte dei Conti, l’Avvocatura generale dello Stato, il Ministero delle Finanze, l’Università, come prevede la Costituzione che sancisce il principio di leale collaborazione tra le istituzioni pubbliche, che, a differenza di quanto affermato dall’Assessore Rolando, comprendono dentro di sé le competenze necessarie e che dovrebbero svolgere anche questo tipo di servizio pubblico.
Il prossimo 6 ottobre parteciperemo all’incontro nazionale dei comitati per l'audit sul debito. Per iniziare un percorso condiviso con le altre realtà italiane che soffocano sotto la morsa del debito illegittimo: pretesto per tutte le scelte scellerate che da anni subiscono le nostre società.

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