domenica 7 giugno 2020

#restiamosvegl* Il frammento di verità



Quando cerchi con attenzione, trovi sempre il frammento, la spina che lavora sotto pelle, la voce che presenta orgogliosamente una tonalità non conforme al coro. Minuto 21:05, un cartello recita: "PD merda. Ricordiamo il decreto Minniti". In una giornata bellissima con tanti giovani (2000 secondo la stampa, 5000 per la questura, una meravigliosa inversione di tendenza, la questura moltiplica per due soltanto se puoi creare un pericoloso assembramento che strizza l'occhio al Covid-19), qualche t-shirt di Libera su corpi attempati ma ancora, Deo Gratias!, con la forza necessaria per alzare il pugno chiuso. 

Quello che colpisce, in negativo, è l'assenza di critica al Governo: nessuna richiesta di cancellazione dei decreti sicurezza, nessuna denuncia dei lager in Libia, nessuna denuncia dei lager italiani i CPR, nessuna condanna di una azione governativa che, sul piano della migrazione e del razzismo, è in netta continuità con il Governo M5S-Lega: il rapporto Amnesty International reso pubblico due giorni fa è chiaro "Una progressiva criminalizzazione delle ONG che operavano nel soccorso dei migranti e richiedenti asilo. Gli effetti del decreto sicurezza hanno provocato 24000 persone senza status legale per l'abolizione della protezione umanitaria, limitando il loro accesso all'assistenza medica, all'alloggio, ai servizi sociali, all'istruzione e al lavoro, lasciandoli in una condizione di vulnerabilità a sfruttamento e abusi".

No justice, no peace. Giustizia per George Floyd ma anche per il migrante tunisino (senza nome per la stampa) che il 19 maggio 2020 è morto dopo essersi gettato in mare dalla nave quarantena Moby Zazà, nel tentativo di raggiungere la costa a nuoto. Vittima non di Salvini, ma dell'attuale Governo. Nel gennaio 2019 il manifesto "Non siamo pesci" lanciato da Luigi Manconi, ha raccolto migliaia di firme di scrittori e intellettuali per denunciare la politica razzista e criminale di Salvini. L'ultimo post della pagina Facebook "Non siamo pesci" è datato 2 marzo 2019. Una protesta, più che legittima, necessaria, non può prescindere da una critica forte all' azione governativa portata avanti da partiti che si definiscono di sinistra ma che, nei fatti, con una sinistra realmente antirazzista non hanno nulla a che spartire.

#restiamosvegl*

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