In piena crisi COVID-19 e dopo un primo Consiglio Comunale virtuale che ha dimostrato la povertà politica della nostra città, riappare sui telegiornali la Sindaca Appendino per annunciare azioni di contrasto alla crisi socio-economica che bussa ormai alle porte di tant* torines*.
Quanto c'è di vero in questi annunci? Difficile da capire con un'informazione mainstream completamente concentrata sull'emergenza sanitaria e votata a fuorvianti e pericolose ri/costruzioni guerresche.
Risulta però che, nonostante l'emergenza, le persone che non hanno un tetto a Torino sono costrette ad uscire dai dormitori ancora per 4 ore al giorno con posti insufficienti per coprire tutte le richieste, mentre è più di un mese che dalle mense si è passati alla semplice distribuzione di panini, aggravando anche la situazione dal punto di vista alimentare.
La spesa per i beni di prima necessità? Ormai ci siamo abituati alle lunghe code; mentre i prezzi sono in aumento la Sindaca e il Comune non hanno ancora messo a punto le modalità di erogazione dei cosiddetti buoni spesa, previsti dal Comune a seguito del decreto governativo sul Fondo di Solidarietà.
Vengono chiamati in causa i servizi sociali del Comune per la gestione degli aiuti alimentari (e la comunicazione pentastellata pare in stato confusionale con i suoi annunci a mezzo Facebook che modificano in continuazione le procedure per l'assegnazione degli aiuti, generando ulteriore ansia nel cittadino), ma proprio noi, tra gli altri, abbiamo denunciato come negli anni quello dei servizi sociali sia stato un settore che ha subito numerosi tagli, con la chiusura della maggior parte degli sportelli diffusi sul territorio e la diminuzione del personale per pensionamenti senza sostituzioni.
Misure criticate anche dall'ANCI (per il vicepresidente era necessario un miliardo di euro), con una spiacevole "caccia" al percettore di Reddito di Cittadinanza: perché se può essere giusto, in teoria, escludere chi gode di una entrata sicura (con la minaccia di controlli ex post), la media erogata non permette sicuramente un riparo nell'emergenza. Menzione d'onore alla Codacons, con la sua proposta di utilizzare i percettori di RdC come volontari del Comune: novelle cavie dello Stato di Eccezione.
Non convince neppure l'erogazione dei bonus con una digitalizzazione che sicuramente tende ad escludere le persone anziane e le fasce deboli con connessioni non garantite.
Ora viene annunciato il blocco della TARI, ma sugli affitti verranno presi dei provvedimenti? Nel 2019 Torino è stata tra le prime città come numeri di sfratti pro capite, inutile sottolineare come ciò che era un'emergenza adesso può diventare un vero e proprio dramma sociale!
Bisogna reperire risorse in fretta e la nostra richiesta resta sempre la stessa dall'era preCOVID-19: con la sospensione del pagamento degli onerosi tassi dei contratti derivati stipulati con banche private si potrebbero svincolare circa 16 milioni di euro dal bilancio e spenderli per l'emergenza!
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