lunedì 30 settembre 2019

La rinegoziazione CDP - Comune peggiora il futuro del debito di Torino

Dalle pagine Facebook della Sindaca Appendino e dell’on. Laura Castelli arrivano annunci entusiastici della loro ultima prodezza: la rinegoziazione di 295 mutui che la Città ha sottoscritto con Cassa Depositi e Prestiti, corrispondenti ad un debito residuo di 539.682.782 Euro.
Appendino e Castelli dicono che lo hanno fatto “nell’interesse dei cittadini”, che la decisione porterà loro “grandi benefici” e permetterà di “ottenere servizi di maggiore qualità”.
Può darsi che la Sindaca si sia fidata dell’assessore al Bilancio. Più esperta dovrebbe essere, invece, Laura Castelli, che ricopre la carica di sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle Finanze. Ma pare proprio che non ci azzecchi.
Basta leggere la delibera per scoprire che:
- il Comune non ha ottenuto alcuna riduzione dell’importo complessivo da restituire alla Cassa, ma un allungamento della durata del debito fino all’anno 2043 e oltre, con un appesantimento dei bilanci degli anni futuri.
- la CDP rinvia a dopo le elezioni comunali del 2021 la riscossione delle rate dei prossimi due anni, che vengono spalmate negli anni successivi, a tassi di interesse più alti,
- la rinegoziazione, comportando maggiori oneri a decorrere dal 2037 e fino al 2045 per  97.315.291 Euro, presenta per il Comune un COSTO netto complessivo stimato in 32.467.205  Euro.
Bell’affare! Il prossimo passaggio sarà l’approvazione dell'accordo in Consiglio Comunale, necessaria per tutte le delibere che comportano spese future per la città.
I Consiglieri comunali di maggioranza continueranno a mettere la testa sotto la sabbia?
Non è così che si tutelano gli interessi della collettività, ancora una volta costretta dalla remissività verso le banche dei “’portavoce dei cittadini”, a pagare tassi fissi dal 4 al 5%, elevatissimi rispetto ai tassi di mercato e obbligata a scaricare sui giovani che si troveranno in futuro a dover pagare un debito ingiusto, che la maggioranza non ha il coraggio di mettere in discussione.
“Portavoce dei cittadini” che hanno fatto finora orecchie da mercante alle proposte, provenienti da varie realtà cittadine e da alcuni consiglieri comunali, di un’alleanza con gli altri enti locali per ottenere dalle banche una reale ristrutturazione del debito con radicale riduzione dei tassi. Che non sanno o non vogliono uscire dalla trappola dei “contratti derivati” a tassi usurari, scantonando su un fantomatico parere di consulenti privati per farsi dire che va bene così. Che non sembrano considerare minimamente la possibilità di un audit sul debito, a cui stanno lavorando invece altre città.
Come fanno questa maggioranza comunale e la sottosegretaria al Ministero dell’Economia e della Finanza a non capire che l’obiettivo delle banche, della finanza nazionale e sovranazionale, non è il rimborso del debito, bensì strozzare progressivamente il debitore con la proroga sempre più onerosa del debito, in modo da poter così continuare ad estrarre valore dai beni comuni, appropriarsi del patrimonio pubblico e perpetuare il rapporto di sudditanza dei debitori pubblici nei confronti dei creditori privati??


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