Continua la svendita di beni pubblici torinesi per pagare i debiti delle Olimpiadi 2006, l'abiura nei fatti del programma elettorale e la mancanza di una risposta seria e coerente all’emergenza climatica in corso
Dopo la cartolarizzazione di immobili di pregio, ora tocca anche a un'area verde in borgata Parella, destinata a Servizi Pubblici, ad essere sacrificata sull'altare del DEBITO comunale, mettendo contemporaneamente in evidenza il disprezzo e l’ignavia degli Amministratori verso il Patrimonio Pubblico, usato come merce, il cui destino è quello di essere devoluto a terzi per fini privati, deprivando così i cittadini e le cittadine.
L'area verde di proprietà comunale di via Madonna della Salette verrà infatti ceduta in uso esclusivo ad una società sportiva per costruire il proprio stadio-palestra con ristorante e foresteria. La motivazione addotta per questa decisione sciagurata è che non si hanno i soldi per attrezzarla e manutenerla. Quindi si butta via il bambino con l’acqua sporca, alienando la disponibilità del prato a tutti per cederla a qualcuno, senza aver neanche pensato ad ipotesi alternative. Come quella di proporre, almeno, una gestione condivisa e collettiva con i residenti dell’area, facendola diventare il giardino pubblico che ci si aspetta e di cui c'è bisogno.
Alla società andavano invece - se necessario - proposte aree già compromesse (ex industriali o comunque già fabbricate e in abbandono) sulla quale realizzare questo impianto privato, che NON è - lo ribadiamo - un Servizio Pubblico. Oppure, ancora meglio, andavano proposte altre strutture pubbliche già esistenti e sottoutilizzate da condividere con altre realtà, pensiamo al PalaRuffini, ad esempio. Noi siamo del convincimento che la società avrebbe dovuto cercare sul mercato privato l’area per fare il suo palazzetto ma, evidentemente, costava troppo, non era così comoda ai mezzi, e il Pubblico è sempre più accomodante…
Questa superficialità nell’affrontare questa vicenda fa emergere diverse questioni, sulle quali vorremmo mettere in mora l’Amministrazione, in base alle dichiarazioni pre-elettorali e alle grandi aspettative di cambiamento suscitate, dopo più di un ventennio di gestione della “sinistra”. Ovvero:
- messa in discussione del debito contratto con le banche per la realizzazione delle Olimpiadi 2006, con il suo inevitabile e doloroso strascico di “lacrime e sangue” per i torinesi, ovvero tagli ai servizi, aumento delle tasse e tributi e svendite.
- STOP al Consumo di Suolo. Non progressiva riduzione. STOP, subito.
- tutela del patrimonio pubblico e della sua natura funzionale al soddisfacimento di bisogni pubblici, NON privati mascherati da pubblici.
- risposta forte all’emergenza climatica in atto, con la difesa del verde esistente e con la sua implementazione reale, non propagandistica e inutile, come il verde su soletta.
Nulla di tutto ciò è stato fatto. Si è operato in assoluta continuità con chi c’era prima.
Si è continuato a (s)vendere patrimonio pubblico, senza mettere in discussione la causa - sulla quale è possibile agire - che porta alle alienazioni: ovvero il pagamento degli interessi sul debito, che vanno subito ricontrattati e/o azzerati, perché usurai.
Si è continuato a costruire su suolo libero, adducendo responsabilità delle amministrazioni precedenti, senza tentare di fermare operazioni incoerenti con le dichiarazioni elettorali, e stoppabili senza ripercussioni legali.
Si continua a fare dichiarazioni altisonanti, vedi comunicati e foto con FFF, proclamandosi paladini della difesa climatica ma si continua senza ritegno a far costruire su suoli liberi, che sono l’unico elemento che può rendere resiliente la città di fronte ai cambiamenti climatici in corso.
Chiediamo coerenza e ascolto delle nostre ragioni, che sono ragioni più alte di quelle di Bilancio.
Sono ragioni che nascono dalla Costituzione, al quale non vanno MAI anteposte motivazioni ragionieristiche e/o particolaristiche.
Una comunità sta in piedi su Valori, che non si possono piegare a seconda delle circostanze.
Le aree cedute per servizi nel quartiere Parella devono rimanere pubbliche e verdi!
Assemblea21 e Salviamo i Prati Parella
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