giovedì 30 novembre 2017

I DERIVATI: COSA SONO E COME FUNZIONANO


A supporto dell'incontro svoltosi il 27 novembre 2017 dedicato alla conoscenza e all'approfondimento dei derivati, è stato prodotta una dispensa riepilogativa e illustrativa degli argomenti trattati. Il documento e' disponibile per essere scaricato dal link riportato più sotto: qui di seguito ne è pubblicata invece una sintesi di più rapida consultazione, anche essa scaricabile. 

I DERIVATI
COSA SONO
Contratti in cui l’entità degli impegni a carico delle parti che li sottoscrivono DERIVA dal valore di mercato di un altro elemento, detto sottostante (che può consistere in materie prime, titoli, tassi di interesse, indici di borsa, valute, ecc.). Il valore di mercato di qualunque bene varia continuamente nel tempo ed è ciò che rende RISCHIOSI questi strumenti finanziari.
Le parti, in sostanza, SCOMMETTONO sul futuro rialzo o ribasso del valore di mercato del sottostante.



COME FUNZIONANO
Essendo contratti A TERMINE, il giorno in cui stipulano il contratto, le parti fissano tutte le condizioni di uno scambio che avverrà in una determinata data futura.
Esempio: A e B si accordano sul fatto che il 1° marzo 2018 A acquisterà da B 100 azioni della società Sigma e le pagherà 1.000 euro.
Nel caso in cui il prezzo di mercato di quelle azioni, il 1° marzo 2018, dovesse essere 500 euro, A (che invece ha pagato 1.000 euro) avrà effettuato un’operazione in perdita, mentre per B è stato un ottimoaffare.
PERDITE e PROFITTI possono essere molto consistenti.

UTILIZZI
I derivati possono essere conclusi essenzialmente per due finalità.
• COPERTURA: ad esempio se un soggetto è esposto al rischio legato alla variazione dei tassi d’interesse (perché sta pagando le rate di un mutuo oppure ha emesso obbligazioni) può tentare
di ridurre tale esposizione attraverso un derivato
• SPECULAZIONE: gli operatori che prevedono un determinato andamento di mercato, possono scommettere su di esso, investendo in questi strumenti.

GLI SWAPS
Esistono molti tipi di derivati. Quelli stipulati, dagli anni 90 in poi, dagli enti pubblici italiani, sono soprattutto SWAPS (precisamente I.r.s., Interest Rate Swaps).
Con lo Swap le due parti si impegnano a scambiarsi reciprocamente flussi di cassa, a determinate date future, individuati attraverso tassi di interesse calcolati su un capitale nozionale sottostante.
Nella forma più comune una parte paga un tasso fisso e l’altra un tasso variabile (di solito Euribor o Libor, rilevati sul mercato alle date di scambio dei flussi, quindi non noto al momento della sottoscrizione del contratto).

Esempio: per 15 anni, la Banca dovrà pagare un tasso fisso (5% di 1.000.000 euro) e il Comune dovrà pagare l’Euribor 6M calcolato su 1.000.000 euro. Se il giorno della prima scadenza l’Euribor 6M fosse pari al 4%, sarà la Banca a pagare il differenziale. Diversamente sarà il Comune a doverlo fare. Così per ognuna delle scadenze periodiche.

I DERIVATI E GLI ENTI LOCALI
I derivati sono strumenti COMPLESSI: senza competenze tecniche elevate non è possibile valutare correttamente l’effettiva convenienza dell’operazione e i connessi profili di rischio. Gli Enti Locali solitamente non sono dotati di strumenti e competenze adeguati. Ciò a tutto vantaggio della banca (asimmetria informativa e cognitiva).
Spesso il consulente dell’ente locale è la stessa banca con cui stipula il contratto!
Spesso gli Enti Locali hanno stipulato con superficialità i derivati, magari attratti dall’Upfront (una somma che la banca in alcuni casi deve all’ente subito, al momento della stipula), per reperire liquidità nell’immediato, ma sottovalutando i rischi e gli svantaggi connessi a questi strumenti.
I COSTI dei derivati sono molto pesanti: questo incide sull’efficacia di copertura dello strumento (peraltro molti di essi sono impliciti, non trasparenti).
Si è riscontrato che spesso la struttura del prodotto NON È ADEGUATA ALLA FINALITÀ dell’ente.
Si è riscontrato che spesso vi sono notevoli SQUILIBRI CONTRATTUALI a sfavore dell’ente locale.
Di solito il contratto prevede che in caso di controversie il FORO competente sia quello della banca.


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