lunedì 24 aprile 2017

Firmare la petizione sui derivati: dove e quando

La raccolta delle firme per la petizione al Consiglio Comunale sui derivati in possesso del Comune di Torino ha al momento tre appuntamenti gia' programmati:

- lunedì 24 aprile, dalle ore 20,45 in piazza Castello, dove terminera' la fiaccolata cittadina in ricordo della Resistenza e della Liberazione dal nazifascismo

- martedì 25 aprile, dalle ore 15 alle ore 22 in via Dante Di Nanni, zona pedonale, durante la manifestazione "25 aprile di lotta confro fascismo e razzismo"

- lunedì 1° maggio, dalle ore 9 in vari punti del percorso della manifestazione in occasione della Festa dei lavoratori (ne verrà data comunicazione più dettagliata nei prossimi giorni)

Per firmare occore avere compiuto 16 anni, essere residenti a Torino da almeno 6 mesi ed esibire la carta di identità


Per altre informazioni si puo' scrivere a assemblea21gen@gmail.com

Presentare una petizione al Consiglio Comunale: cosa succede poi


La presentazione di una petizione al Consiglio comunale è tra gli istituti di partecipazione previsti dal TESTO UNICO DELLE NORME REGOLAMENTARI SULLA PARTECIPAZIONE, IL REFERENDUM, L'ACCESSO, IL PROCEDIMENTO, LA DOCUMENTAZIONE AMMINISTRATIVA E IL DIFENSORE CIVICO, approvato nel 2004 dal Consiglio Comunale e successivamente modificato in varie riprese.

La petizione al Consiglio Comunale deve essere supportata da almeno 300 firme di sottoscrittori  residenti nel Comune di Torino  in possesso dei requisiti richiesti, requisiti verificati dagli uffici comunali tramite l'indicazione dei documenti di identità apposta assieme alle firme stesse. Effettuata con esito positivo la verifica, tocca al Presidente del Consiglio Comunale dichiarare l'ammissibilità della petizione e predisporre quindi, tramite gli uffici a sua disposizione, i due passaggi quindi previsti.

Il primo passaggio, definito 'diritto di tribuna', si esplica, recita l'art. 11 del Testo Unico, tramite "l'organizzazione, da parte del Presidente del Consiglio, mediante gli uffici del Consiglio Comunale, di un incontro, da svolgersi nel Palazzo Civico, tra i primi presentatori delle proposte di petizione (...) e i principali mezzi di informazione presenti nella Città."

Il secondo dei due passaggi si svolge in seguito nella Commissione Consiliare competente per la materia oggetto della petizione, Commissione chiamata ad entrare nel merito della richiesta che la petizione medesima contiene. La data di convocazione viene comunicata  al primo dei tre firmatari con congruo anticipo, tramite raccomandata, sempre a cura del Presidente del Consiglio Comunale.

giovedì 20 aprile 2017

Una petizione al Comune di Torino per sapere come si è formato il suo debito


Il Comune di Torino non ce l’ha fatta: tutto come prima
Petizione al Consiglio Comunale per fare luce sulle modalità di formazione del debito del nostro Comune. 

Assemblea21 avvia in questi giorni la raccolta firme dei cittadini torinesi, su una Petizione al Consiglio Comunale per fare luce sulle modalità di formazione del debito del nostro Comune, e metterlo in discussione. 

Se è vero che Torino è il Comune più indebitato d’Italia (3.200.108.563 euro) e che ciascuno di noi ha sulle spalle un debito pubblico di 3.519,70 euro (Sole 24 ore – Ottobre 2014),   è anche vero che tutti gli Enti Locali contribuiscono solo per il 2,4% al debito nazionale ma sono chiamati a sopportarne i maggiori costi in termini di privatizzazioni e  svendita del patrimonio pubblico,  tagli alla spesa e conseguente riduzione quantitativa e qualitativa dei servizi, con maggiore sofferenza per le fasce più deboli. 

L’altro cappio al collo del Comune è la speculazione finanziaria, in particolare tramite i derivati (assicurazioni sui mutui) che da funzione protettiva, ossia di copertura dalle forti oscillazioni dei tassi di interesse, hanno assunto una funzione meramente speculativa, se non usuraia. 

In proposito la  Nota Integrativa al Bilancio di Previsione 2017 del Comune di Torino,  a pag.  22 afferma che “… il debito residuo gravato da contratti di finanza derivata, ammonta a dicembre 2016 a euro …. 631.880.378. Tali contratti, sempre al 31 dicembre 2016, presentano (…) una penalità  da pagare, solo ed esclusivamente in caso di estinzione anticipata, di 167,80 milioni di euro che rappresenta il 26,56% dell’ammontare del debito gravato dal contratto di derivato eventualmente  da estinguere” (!?!)

Il normale cittadino torinese si chiede:
come e perché, se la città volesse estinguere i mutui esistenti con le banche e società finanziarie  (e stipularne di nuovi a tassi inferiori) dovremmo pagare una penale di € 167.800.000  (milioni di euro)  equivalenti al 26,56% del totale dei mutui  € 631.880.378 estinguibili ?
come  si concilia quel 26,56%  con l’interesse dello 0,1%  sui nostri depositi in banca o alle Poste?
Finora non si sono ottenute risposte chiare e soddisfacenti: nessuna trasparenza. 

Perciò la petizione chiede di:
rendere pubblici i termini di tutti i contratti di finanza derivata e il collegamento di ciascuno di essi con i mutui relativi, sottoscritti dal Comune di Torino, accompagnati da una informativa ufficiale di sintesi sull'attuale stato dei contratti stessi, allo scopo di facilitare la comprensione e la diffusione dei dati sul debito del nostro Comune.

martedì 18 aprile 2017

INCONTRO SETTIMANALE A21: VENERDI' 21 APRILE, ORE 21


Venerdì 21 Aprile 2017 ore 21 

incontro #Assemblea21 APERTO A TUTTI!
TORINO - CSOA Gabrio - via Millio 42
Parleremo delle prossime iniziative #Assemblea21 
Vi aspettiamo!
#Assemblea21

venerdì 7 aprile 2017


Lunedì 10 Aprile 2017 ore 21 
incontro  APERTO A TUTTI!
TORINO - CSOA Gabrio - via Millio 42
Parleremo delle prossime iniziative di #Assemblea21 
Vi aspettiamo!

mercoledì 5 aprile 2017

Il Bilancio del Comune di Torino: CARTE IN TAVOLA!

A differenza di quei partiti che manifestano contro l’attuale maggioranza perché continua a governare come hanno fatto loro fino a 10 mesi fa, il movimento di base che si riconosce in Assemblea21 va al nodo del problema: il debito.
Il debito dei Comuni (2,3% del debito nazionale) è ormai invocato da quei Sindaci che non sanno, o non vogliono, cambiare lo stato di cose esistente e continuano a far pagare la crisi non a chi ne è la causa, ma a coloro che ne sono vittime.
Assemblea21 sostiene invece che gli strumenti ci sono per superare questa crisi devastante.

Un bilancio trasparente che riveli la vera natura del debito del Comune verso le banche
Siano resi pubblici i contratti di mutuo e la loro copertura cosiddetta assicurativa (i derivati) stipulati dal Comune di Torino con le banche e le società finanziarie, in modo da verificare quante risorse tolgono alla spesa corrente per i servizi ai cittadini.
In questi giorni si stanno riunendo le Commissioni consiliari per l’esame del Bilancio di Previsione del Comune per il 2017: chiediamo ai Presidenti e ai consiglieri comunali membri delle Commissione Bilancio e Controllo di Gestione di andare a fondo nell’esame dei contratti di mutuo coperti da derivati e verificare, come ha fatto il Comune di Brescia, se anche per i mutui di Torino i costi complessivi non comportino “tassi d’usura”.
Chiediamo di rendere pubblici tutti i contratti di mutui coperti da derivati stipulati dal Comune di Torino.

Restituire alla Cassa Depositi e Prestiti il suo ruolo originario di finanza pubblica che liberi i Comuni dal cappio mortale della finanza privata e dalle banche
Per 150 anni la Cassa Depositi e Prestiti, istituita da Cavour, ha raccolto il risparmio postale, lo ha remunerato con tassi non alti ma sicuri e lo ha prestato, con la garanzia dello Stato e a tassi agevolati, ai Comuni per costruire servizi e opere di pubblica utilità.
Così raccolto e gestito il risparmio popolare creava benessere, garantiva il lavoro e lo sviluppo anche in periodi di crisi, svolgendo quella che gli economisti chiamano “funzione anticiclica”.
La grande ricchezza detenuta dalla Cassa (230 miliardi di Euro di raccolta annua, 5 volte di più delle principali banche italiane messe insieme), torni ad essere utilizzata per i suoi scopi originari, dando un contributo decisivo alla ripresa economica e sociale del nostro Paese.
Chiediamo al Consiglio Comunale di dare seguito e attuazione al suo Ordine del Giorno n. 4 approvato a larghissima maggioranza il 17 febbraio 2017.

Un bilancio senza vincoli
Chiediamo perciò ai Presidenti delle due Commissioni competenti, e ai consiglieri membri delle Commissioni stesse, che siano messe le carte in tavola sul reale debito del Comune, accertando l’incidenza dei derivati sui mutui contratti e di conseguenza sulla spesa corrente.
Se le risposte non fossero concrete e soddisfacenti, Assemblea21 si rivolgerà ai torinesi per le azioni conseguenti.