giovedì 29 novembre 2018

Torino capitale degli sfratti: il 3 dicembre a fianco dei comitati per la casa

(immagine: contropiano.org)
Lunedì 3 dicembre prossimo saremo a fianco dei movimenti e comitati in lotta per la casa che si sono dati appuntamento sotto il Comune di Torino alle 14. Anch’essi sono vittime del  cosiddetto Decreto Salvini sulla sicurezza, che impone ai comuni  di stilare un elenco dei locali pubblici e privati occupati,  in modo che poi la Prefettura proceda allo sgombero degli stessi.

Ma  quale alternativa viene offerta alle famiglie e ai singoli che si trovano costretti a occupare per sopravvivere con un tetto sulla testa? Nessuna!  Nemmeno chiedere alla Cassa Depositi e Prestiti di investire finalmente i 2,5 miliardi di euro di fondi Gescal destinati alla costruzione delle case popolari, giacenti sul suo conto corrente n. 28128.

Da anni le varie maggioranze che si sono susseguite alla guida del Comune, sia quelle targate PD sia l’attuale M5Stelle, continuano a ridurre le spese per il sostegno delle famiglie in difficoltà, scegliendo invece di pagare alle banche l’enorme debito accumulato senza nemmeno metterlo in discussione.

È inaccettabile che anche quest’anno si continuino a tagliare i bilanci e le voci di spesa a sostegno delle fasce più deboli della popolazione e a vendere ai privati il patrimonio comunale:
il 9 novembre è stato messo all’asta l’istituto Cimarosa deputato dal Comune ad accogliere gli sfrattati. Le famiglie ancora presenti saranno sgomberate per permettere al Comune di vendere e di incassare poco più di 1 milione di euro destinati a tappare i buchi del bilancio 2018.
Allo stesso scopo, lunedì scorso il Consiglio comunale ha ceduto ai privati la maggioranza azionaria di  IREN, per circa 60 milioni di euro, privando la Città di un’azienda essenziale per lo sviluppo delle infrastrutture,  del territorio, della mobilità compatibile con l’ambiente.

E lo stesso Consiglio continua a respingere le proposte di:
*   sospendere il pagamento alle banche  dei derivati sui mutui (16 milioni di euro/anno);
*   avviare finalmente un’autentica analisi popolare del debito cittadino, per smettere di saziare la voracità     delle banche, che concedono oggi il prolungamento della scadenza dei mutui del Comune  ma con un aggravio dei costi di più di 52 milioni di euro;
* reperire così le risorse per affrontare la vera emergenza di questa città. Anche quest’anno Torino è la capitale degli sfratti, rispetto alla popolazione presente sul nostro territorio.

SANATORIA IMMEDIATA PER LE OCCUPAZIONI ABITATIVE NEL BILANCIO DI QUEST’ANNO:  TAGLIAMO I SOLDI ALLE BANCHE