Il Comune di Torino non ce l’ha fatta: tutto come prima
Petizione al Consiglio Comunale per fare luce sulle modalità di formazione del debito del nostro Comune.
Assemblea21 avvia in questi giorni la raccolta firme dei cittadini torinesi, su una Petizione al Consiglio Comunale per fare luce sulle modalità di formazione del debito del nostro Comune, e metterlo in discussione.
Se è vero che Torino è il Comune più indebitato d’Italia (3.200.108.563 euro) e che ciascuno di noi ha sulle spalle un debito pubblico di 3.519,70 euro (Sole 24 ore – Ottobre 2014), è anche vero che tutti gli Enti Locali contribuiscono solo per il 2,4% al debito nazionale ma sono chiamati a sopportarne i maggiori costi in termini di privatizzazioni e svendita del patrimonio pubblico, tagli alla spesa e conseguente riduzione quantitativa e qualitativa dei servizi, con maggiore sofferenza per le fasce più deboli.
L’altro cappio al collo del Comune è la speculazione finanziaria, in particolare tramite i derivati (assicurazioni sui mutui) che da funzione protettiva, ossia di copertura dalle forti oscillazioni dei tassi di interesse, hanno assunto una funzione meramente speculativa, se non usuraia.
In proposito la Nota Integrativa al Bilancio di Previsione 2017 del Comune di Torino, a pag. 22 afferma che “… il debito residuo gravato da contratti di finanza derivata, ammonta a dicembre 2016 a euro …. 631.880.378. Tali contratti, sempre al 31 dicembre 2016, presentano (…) una penalità da pagare, solo ed esclusivamente in caso di estinzione anticipata, di 167,80 milioni di euro che rappresenta il 26,56% dell’ammontare del debito gravato dal contratto di derivato eventualmente da estinguere” (!?!)
Il normale cittadino torinese si chiede:
come e perché, se la città volesse estinguere i mutui esistenti con le banche e società finanziarie (e stipularne di nuovi a tassi inferiori) dovremmo pagare una penale di € 167.800.000 (milioni di euro) equivalenti al 26,56% del totale dei mutui € 631.880.378 estinguibili ?
come si concilia quel 26,56% con l’interesse dello 0,1% sui nostri depositi in banca o alle Poste?
Finora non si sono ottenute risposte chiare e soddisfacenti: nessuna trasparenza.
Perciò la petizione chiede di:
rendere pubblici i termini di tutti i contratti di finanza derivata e il collegamento di ciascuno di essi con i mutui relativi, sottoscritti dal Comune di Torino, accompagnati da una informativa ufficiale di sintesi sull'attuale stato dei contratti stessi, allo scopo di facilitare la comprensione e la diffusione dei dati sul debito del nostro Comune.
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