A differenza di quei partiti che manifestano contro l’attuale maggioranza perché continua a governare come hanno fatto loro fino a 10 mesi fa, il movimento di base che si riconosce in Assemblea21 va al nodo del problema: il debito.
Il debito dei Comuni (2,3% del debito nazionale) è ormai invocato da quei Sindaci che non sanno, o non vogliono, cambiare lo stato di cose esistente e continuano a far pagare la crisi non a chi ne è la causa, ma a coloro che ne sono vittime.
Assemblea21 sostiene invece che gli strumenti ci sono per superare questa crisi devastante.
Un bilancio trasparente che riveli la vera natura del debito del Comune verso le banche
Siano resi pubblici i contratti di mutuo e la loro copertura cosiddetta assicurativa (i derivati) stipulati dal Comune di Torino con le banche e le società finanziarie, in modo da verificare quante risorse tolgono alla spesa corrente per i servizi ai cittadini.
In questi giorni si stanno riunendo le Commissioni consiliari per l’esame del Bilancio di Previsione del Comune per il 2017: chiediamo ai Presidenti e ai consiglieri comunali membri delle Commissione Bilancio e Controllo di Gestione di andare a fondo nell’esame dei contratti di mutuo coperti da derivati e verificare, come ha fatto il Comune di Brescia, se anche per i mutui di Torino i costi complessivi non comportino “tassi d’usura”.
Chiediamo di rendere pubblici tutti i contratti di mutui coperti da derivati stipulati dal Comune di Torino.
Restituire alla Cassa Depositi e Prestiti il suo ruolo originario di finanza pubblica che liberi i Comuni dal cappio mortale della finanza privata e dalle banche
Per 150 anni la Cassa Depositi e Prestiti, istituita da Cavour, ha raccolto il risparmio postale, lo ha remunerato con tassi non alti ma sicuri e lo ha prestato, con la garanzia dello Stato e a tassi agevolati, ai Comuni per costruire servizi e opere di pubblica utilità.
Così raccolto e gestito il risparmio popolare creava benessere, garantiva il lavoro e lo sviluppo anche in periodi di crisi, svolgendo quella che gli economisti chiamano “funzione anticiclica”.
La grande ricchezza detenuta dalla Cassa (230 miliardi di Euro di raccolta annua, 5 volte di più delle principali banche italiane messe insieme), torni ad essere utilizzata per i suoi scopi originari, dando un contributo decisivo alla ripresa economica e sociale del nostro Paese.
Chiediamo al Consiglio Comunale di dare seguito e attuazione al suo Ordine del Giorno n. 4 approvato a larghissima maggioranza il 17 febbraio 2017.
Un bilancio senza vincoli
Chiediamo perciò ai Presidenti delle due Commissioni competenti, e ai consiglieri membri delle Commissioni stesse, che siano messe le carte in tavola sul reale debito del Comune, accertando l’incidenza dei derivati sui mutui contratti e di conseguenza sulla spesa corrente.
Se le risposte non fossero concrete e soddisfacenti, Assemblea21 si rivolgerà ai torinesi per le azioni conseguenti.
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